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Ai confini del
mondo degli uomini, ritto sulla vetta sognata per tante notti, il
giovane alpinista ha portato lassù il suo corpo e il suo cuore, la
sua anima e i suoi sogni.
Ecco, dinanzi a lui, a perdita d'occhio, un regno di neve e di
roccia, nel silenzio e nel mistero dell'infinito. Le montagne sono
un mondo a sé: più che elemento del pianeta, esse sono un regno
indipendente, insolito e misterioso dove le sole armi per penetrarvi
sono la volontà e l'amore...
Fessure, camini, placche e strapiombi... il giovane ha dato il
meglio di sé per superarli. Ora egli è in contemplazione, e cresce
in lui una felicità fino ad allora sconosciuta, ma di cui sentiva
confusamente la necessità. Il sangue ribolle nelle vene, il cuore
palpita di emozione, l'aria è vibrante, il sole riversa il suo
tenero calore e il giovane, a capo di una corda, scopre una bella e
vera amicizia: quella del compagno di cordata.
Se le nebbie e le nuvole coprono la terra degli altri, allora, per
un breve istante, questo regno gli appartiene totalmente: ma sempre
potrà ritrovarlo.
Vittoria sulla terra, vittoria su sé stesso, ricompensa del cielo
per il suo sforzo.
Gaston
Rébuffat - "Ghiaccio, Neve, Roccia" |