Monte Meta – m.2242 (nota: noi siamo saliti per il Vallone della Meta) Dislivello: 800 m. Accesso : Dall’Autostrada A-1 Roma –Napoli si esce al casello di Frosinone e si prosegue per Sora via superstrada. Entrati nel centro urbano di Sora si cercano le indicazioni per Cassino e si segue la S.S. 627 fino ad Atina. Da qui si seguono le indicazioni per Picinisco e attraversato il paese si prosegue per Prato di Mezzo ( strada normalmente pulita per la presenza di impianti di risalita ). Relazione : Dal parcheggio degli impianti di risalita ( q.1430m.), si segue un pianeggiante skilift che attraversa il prato puntando verso il ripido pendio boscoso della Costa della Cicogna. Giunti al suo termine si prosegue nella stessa direzione lungo una pista da sci fiancheggiata da ripidi pendii boscosi, fino a che il percorso appare sbarrato dal pendio della Costa della Cicogna. La pista prosegue a destra mentre a sinistra appare evidente lo sbocco di un inciso fosso boscoso. Occorre seguire quest’ultimo, evitando di percorrerne il fondo ma piuttosto tenendosi alti sulla sua sinistra ( orografica ) dove la vegetazione si dirada. Giunti a q.1550m. circa si staglia con chiarezza,, di fronte alla direzione di marcia, un largo canale privo di vegetazione che culmina in alto in una insellatura di quella che appare come una cresta. Per raggiungere il canale conviene proseguire alti sul fosso fino a q.1600m. circa , quindi, appena il fosso piega decisamente a destra, calarsi sul fondo in corrispondenza del ripido sbocco del canale ( quest’ultimo infatti confluisce nel fosso ). Per imboccare più comodamente il canale conviene risalire il fondo del fosso per qualche decina di metri e quindi guadagnare decisamente quota procedendo a ritroso verso il fondo del canale. Si procede ora comodamente sul fondo del canale che verso q.1750m. piega verso destra, fino a sbucare a q.1860m. su quell’apparente insellatura di cresta perfettamente visibile durante tutta la salita. A questo punto la vista si apre improvvisamente su una vastissima area innevata caratterizzata da dossi e valloncelli e culminante sullo sfondo nella lunghissima cresta che separa il Lazio dall’Abruzzo. In particolare compare sulla sinistra l’inconfondibile piramide sommitale della Meta coi caratteristici muri rocciosi che precipitano sul versante abruzzese. Avendo quindi da questo punto in poi come sicuro punto di riferimento proprio la vetta da raggiungere, si attraversa la conca sottostante q.1860m. ( il Praticello ) puntando verso il valloncello più a sinistra dei tanti che confluiscono nella conca. Si segue il valloncello procedendo piuttosto alti sulla sua sinistra ( orografica ) in modo da avere una più ampia visuale; in questa fase appare via via più evidente, alla base della piramide sommitale della Meta, il Passo dei Monaci, caratterizzato normalmente da un’ampia zona di terreno scoperto a causa del vento. Assumendo ora quest’ultimo come punto di riferimento da raggiungere, intorno a q.2000m. circa il percorso appare sbarrato da un profondo canalone che, risalendo da sinistra, costituisce la parte terminale del Vallone della Meta ( percorso normale di salita alla Meta da Prato di Mezzo ). Poiché comunque il Passo è perfettamente visibile, non è necessario perdere quota ma è possibile aggirare la testata del canalone verso destra ; scegliendo la via migliore tra gli avvallamenti si raggiunge così il Passo a q.1967m. e si prosegue verso la vetta in direzione Nord su un pendio piuttosto ripido e talvolta privo di neve. In quest’ultimo caso conviene spostarsi verso sinistra fino ad incontrare la neve, in modo da individuare la traiettoria migliore per la discesa.
Quest’itinerario rappresenta un’alternativa alla ben nota salita alla Meta per il Vallone della Meta, con la quale del resto coincide dal Passo dei Monaci in su. Può essere consigliabile, oltre che per il gusto della novità e per delle caratteristiche di panoramicità più accentuate, nei casi in cui, per la scarsità dell’innevamento, il tratto dell’itinerario normale nel bosco alle spalle del Rifugio di Prato di Mezzo si deve percorrere sci in spalla. Inoltre in discesa i pendii sono sempre molto aperti e hanno un più ampio respiro rispetto al Vallone della Meta che talvolta è piuttosto angusto. L’itinerario, privo di pericoli oggettivi, si può percorrere anche dopo nevicate recenti, mentre è assolutamente sconsigliabile in caso di nebbia in quanto la zona del Praticello può diventare in questi casi un vero labirinto. In particolare, quando si è sorpresi dalla nebbia più in alto del Passo dei Monaci, conviene sicuramente tornare a Prato di Mezzo per il Vallone della Meta. Per quanto riguarda la cartografia piuttosto onerosa, l’itinerario, essendo abbastanza intuitivo, è sicuramente fattibile coll’ausilio della sola carta del Parco. (si ringrazia Giorgio per aver concesso la pubblicazione della relazione) |